Una scuola green da una vecchia fabbrica abbandonata

Lo studio di architettura Ziger/Snead ha ricavato, da una vecchia fabbrica abbandonata, un istituto medio e superiore, il Baltimore Design School, che coniuga in sé un aspetto vintage e criteri di sostenibilità.


Esempio perfetto di riuso e riqualificazione urbana, la Baltimore Design School sorge a Barclay Street, nel centro del quartiere storico di Baltimora. L'edificio riunisce in sé tutti i moderni standard di edilizia sostenibile, configurandosi come una tra le scuole green di maggiore interesse negli Stati Uniti. Essa, infatti, crea una convergenza unica tra design storico e contemporaneo e i principi di salvaguardia ambientale.

È stato lo studio di architettura Ziger/Snead ad occuparsi della progettazione e della realizzazione del fabbricato. C'è da dire che la visionarietà e la competenza del team di lavoro è stata straordinaria, in quanto la struttura di partenza versava in condizioni pessime. Costruita nel 1914, sviluppata in quattro piani, ha ospitato prima una fabbrica di tappi di bottiglia e dopo una per l'abbigliamento maschile. A seguito della chiusura di quest'ultima, dovuta ad alcune controversie sul lavoro, l'edificio è stato letteralmente abbandonato a se stesso.

L'esterno della scuola

(Il suggestivo esterno della scuola. Fonte henryadams)

Da quanto ha raccontato Steve Ziger, la fabbrica presentava gravi problemi strutturali. Il tetto perdeva, le finestre erano da rifare, le mura presentavano lo spalling del calcestruzzo, un fenomeno consistente nel distacco del materiale che riduce la capacità ignifuga dell'edificio e la resistenza della stessa struttura. Inoltre, gli interni erano rimasti cristallizzati al giorno in cui la società fallì. In giro, c'erano ancora le vecchie macchine da cucire, gli appendiabiti, i contenitori di bottoni. Dunque, la situazione non era delle migliori e sembrava impossibile da recuperare.

L'interno di una delle aule

(L'interno di un'aula. Fonte henryadams)

Gli architetti, però, non si sono lasciati spaventare, elaborando un progetto volto a stabilire un dialogo continuo tra il fabbricato storico e quello nuovo. In relazione a ciò, l'equipe ha mantenuto la maggioranza della struttura esistente, sventrato gli interni, riparato il calcestruzzo e installato nuove finestre ad alta efficienza energetica. Queste ultime, è importante sottolinearlo, sono state studiate con un profilo identico a quello originale, allo scopo di conservare l'aspetto iniziale del palazzo.

La hall della scuola

(La hall della scuola. Fonte henryadams)

Dopotutto, la struttura era un'ex industria, nella quale la luce naturale aveva ricoperto un ruolo fondamentale. Gli architetti hanno rispettato tale concetto e le ampie vetrate, inserite su ogni piano, hanno donato ai diversi spazi una luminosità incredibile. La qualità della luce diurna nelle aule e nei laboratori della scuola si è rivelata talmente ottimale da richiedere l'uso dell'illuminazione artificiale solo nelle giornate più buie e di sera.

Una delle sale ricreative

(Una delle sale ricreative. Fonte architizer)

Le altre operazioni di riqualificazione hanno riguardato la creazione di spazi come se fossero dei loft, per favorire l'aggregazione e l'incontro tra gli studenti, la loro reciproca collaborazione. Tra le aule e i corridoi sono stati inseriti dei moduli prefabbricati adibiti come magazzini e per altre esigenze. Inoltre, lungo gli alti soffitti dell'edificio è stato installato il cosiddetto Variable Air Volume (VAV), un sistema di aria condizionata caratterizzato da un flusso di aria variabile. Un simile impianto consente di controllare meglio la temperatura e le ventole di cui è dotato utilizzano una quantità minore di energia e producono meno rumore. Infine, opera una deumidificazione passiva.

Il VAV, scendendo più nel dettaglio, è composto da un condotto di alimentazione che diffonde l'aria a una temperatura costante, durante la fase di raffrescamento. In relazione a questo aspetto, il flusso dell'aria deve essere variabile per colmare le perdite di calore nella zona termica interessata.

 

L'arredamento è moderno e strutturato sui colori primari, in modo da risaltare sulle pareti grigie e bianche, su cui spiccano inserti verdi e quadri, vere opere d'arte, in linea con gli insegnamenti dell'istituto tesi a fornire agli studenti le basi del Fashion Design, dell'Architettura e del Graphic Design. Le luci a LED, le travi e i tubi a vista che corrono lungo i soffitti, mostrano ai giovani le meraviglie di una ristrutturazione intelligente. Ogni metro quadro della scuola è la perfetta testimonianza di come sia possibile restituire la vita a un edificio fatiscente, consumato dal tempo.

Gli architetti sperano, dunque, che il loro lavoro possa essere d'ispirazione ai designer di domani.

Fonti
Fastcodesign
Rinnovabili
Archrecord

Autore

Dott.ssa Elisabetta Rossi

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