Come realizzare un giardino giapponese per la propria casa prefabbricata

Particolarmente adatto agli spazi limitati, un giardino giapponese è la riproposizione in miniatura di un paesaggio naturale, realizzabile anche nei giardini delle nostre case prefabbricate. Ecco quali sono i principi generali e quali gli accorgimenti da utilizzare per la creazione di spazi armonici ed equilibrati.


Abbiamo suggerito in passato qualche consiglio per abbellire la propria casa con un arredamento giapponese. Se la nostra casa prefabbricata possiede anche un giardino, con qualche accorgimento possiamo trasformare anch'esso, o una sua parte, in un tipico giardino giapponese. Si tratta di una tipologia di giardino che, per l'estrema varietà delle soluzioni, si adatta perfettamente sia che si abbiano a disposizione grandi spazi, sia che si disponga di spazi molto limitati. Prima di fornire qualche suggerimento pratico per importare un po' di Giappone nel nostro angolo verde, è opportuno conoscere alcuni aspetti fondamentali validi per qualsiasi tipologia di giardino giapponese si voglia realizzare.

Giardino giapponese

(Un piccolo giardino giapponese)

Prendiamo a prestito le parole di Fosco Maraini, scritte nel 2000 per la prefazione ad uno dei testi più importanti sull'arte dei giardini giapponesi [1], per individuare il carattere imprescindibile di un giardino giapponese, ciò che più di tutto il resto lo differenzia da qualsiasi altra tipologia di giardino: 

«Tutti i giardini del mondo (cinesi, giapponesi, indiani, iranici, arabi, europei...) sono artificiali; però in quelli cinesi e giapponesi, ma soprattutto in quelli giapponesi, la mano dell'uomo non si deve vedere. Gli altri giardini del mondo celebrano il dominio dell'uomo sulla natura, quindi si presentano con disegni geometrici, con simmetrie ottenute grazie alla ferrea disciplina delle piante raccolte in aiole, vasi, bordure, spalliere, degli alberi allineati in viali, delle acque fatte zampillare da fontane o raccolte in vasche, e si ornano di statue che sottolineano ancor più la presenza regale dell'essere umano. I giardini della Cina e del Giappone mirano alla fusione dell'uomo nella natura, quindi sono deliziosamente disordinati e asimmetrici, ricchi di sorprese e di angolazioni impreviste». 

Il giardino come paesaggio naturale

Il giardino giapponese nasce come riproposizione in miniatura di un paesaggio naturale. Può trattarsi di un paesaggio marino, fluviale, lacustre o montano. A seconda del tipo di paesaggio che si vuole riproporre si sceglieranno quegli elementi maggiormente adatti ad una sua riproposizione fedele o simbolica. A prescindere dal tipo di paesaggio che si intende riprodurre nel proprio giardino, una regola generale è l'assenza di quelle forme geometriche lineari e razionali che caratterizzano, al contrario, i giardini all'italiana. A differenza di questi ultimi, vere e proprie opere architettoniche verdi, i giardini giapponesi vogliono riprodurre le forme morbide e sinuose dei paesaggi naturali. Nonostante l'asimmetria degli elementi e l'apparente irrazionalità, nulla è lasciato al caso. La riproposizione dei paesaggi naturali impone, al contrario, la realizzazione di giardini armonici ed equilibrati, nei quali ogni elemento è attentamente scelto e posizionato in modo tale da armonizzarsi con l'intero contesto. Ad esempio, la riproposizione di un paesaggio montano imporrà l'utilizzo di rocce provenienti dalla montagna, mentre per la realizzazione di un paesaggio fluviale si utilizzeranno preferibilmente rocce tondeggianti, meglio se effettivamente provenienti dai fiumi. 

La riproduzione di un fiume in un giardino giapponese

(La riproduzione di un ruscello in un giardino giapponese)

Gli elementi necessari e gli accorgimenti per la realizzazione di un giardino giapponese

Acqua, rocce e verde sono gli elementi basilari di ogni giardino giapponese. Ad essi può essere aggiunto qualche manufatto in pietra, legno o bambù.

Le rocce solitamente sono utilizzate in gruppo in modo asimmetrico. Raramente si hanno rocce singole, e si preferisce utilizzarle in numero dispari. Come anticipato, si preferisce scegliere le rocce maggiormente adatte al tipo di paesaggio che si intende riprodurre. Per un paesaggio montano si sceglieranno rocce provenienti dalla montagna; in un paesaggio fluviale o lacustre, le bordature dei fiumi e dei laghi (siano essi riprodotti mediante l'uso di acqua, oppure simbolicamente utilizzando ghiaia) saranno realizzate con rocce tondeggianti modellate dall'acqua. Ricordando sempre che un giardino giapponese è la riproduzione in miniatura di un paesaggio naturale, è importante non utilizzare rocce modellate artificialmente dalla mano dell'uomo, preferendo al contrario quelle modellate naturalmente dal tempo e dall'acqua. Alle rocce vere e proprie si aggiungono, poi, piccoli sentieri in pietra dalle forme curve e sinuose e dai colori tenui. Tali sentieri, presenti nella gran parte dei giardini giapponesi, sono una riproposizione dei sentieri presenti nei cosiddetti "giardini del tè", lungo i quali si camminava per raggiungere la casa dove si svolgeva la vera e propria cerimonia del tè.

Il sentiero di un giardino del tè

(Il sentiero in pietra di un giardino del tè)

L'acqua è elemento imprescindibile in ogni giardino giapponese, presente sia in forma reale che in modo simbolico. Se si dispone di un giardino molto ampio è possibile creare un vero e proprio laghetto, o uno specchio d'acqua, magari realizzando al suo interno una o più isole rocciose, unite alla riva da ponticelli in legno o in pietra. Tuttavia, la gran parte dei giardini, specie se in città, ha dimensioni ridotte, ma anche in questo caso non può mancare la presenza dell'acqua, fisica o simbolica. Nel primo caso, se non si ha la possibilità di creare un vero e proprio laghetto, sarà sufficiente avere una fontanella o una vasca di pietra (in origine utilizzata per pulirsi mani e bocca prima della cerimonia del tè). Tradizionalmente esistono due tipologie di vaschette di pietra: la Chotsubachi, più alta e con forme più semplici, posizionata solitamente subito dopo l'entrata dell'edificio; la Tsukubai è composta dalla vaschetta e da un raggruppamento di rocce sulle quali posizionare la lanterna e il mestolo di bambù utilizzato durante la cerimonia.

La vasca in pietra di un giardino giapponese

(Tipica vasca in pietra di un giardino giapponese)

L'acqua può essere presente anche in modo simbolico, ad esempio realizzando piccoli fiumiciattoli sinuosi o laghetti mediante l'utilizzo di ghiaia, con la quale sarà possibile riprodurre artificialmente le forme delle onde. In quest'ultimo caso si consiglia di utilizzare granuli di granito o di marmo dai colori tenui con diametro fra i 3 e i 6 millimetri.

Per le piante si preferisce l'utilizzo di specie nane o a crescita molto lenta, soprattutto sempreverdi. Si consiglia di affiancare piante di specie e altezza diversa, evitando la realizzazione di siepi della medesima specie. L'asimmetria è uno degli elementi caratterizzanti di un giardino giapponese, la cui funzione è riprodurre al meglio un paesaggio naturale. Tuttavia, le piante dovranno essere accuratamente potate e preferibilmente mantenute in dimensione ridotta, in modo da armonizzarsi al resto degli elementi del giardino e da mantenere una forma costante nel tempo. 

Le piante in un giardino giapponese

(Piante, sentiero e rocce in un giardino giapponese)

Agli elementi naturali possono essere aggiunti alcuni manufatti. Oltre alle vaschette in pietra, di cui abbiamo già parlato, tra gli elementi fondamentali non vanno dimenticate le recinzioni. Può trattarsi di recinzioni murarie oppure di piccole palizzate realizzate con canne di bambù, con la duplice funzione di confine fisico e di delimitazione scenografica del paesaggio naturale ricreato nel proprio spazio domestico. 

Una recinzione in canna di bambù

(Recinzione in canna di bambù)

Tutti i giardini giapponesi, inoltre, prevedono la presenza di lanterne in pietra ben interrate al suolo, il cui uso risale all'epoca dei giardini del tè. Pur essendo stata abbandonata la funzione religiosa iniziale, le lanterne in pietra sono ancora presenti, con funzioni per lo più decorative. Possono anche essere utilizzate per l'illuminazione notturna dei sentieri, posizionando al loro interno un cero e collocandole lungo i sentieri oppure accanto ad una vasca o ad una pianta. 

Tipologie di giardino giapponese

Oltre al giardino giapponese classico di cui abbiamo parlato fin'ora, presente in numerosissime varianti e realizzabile anche nei nostri giardini, o in un angolo di essi, esistono altre tre tipologie principali di giardino giapponese, dalle quali il giardino classico ha ricavato, fondendoli, i suoi elementi di base. 

  • Giardino del tèSi sviluppa intorno al XVI secolo, in epoca Momoyama, insieme alla diffusione anche tra la popolazione della cerimonia del tè. Si tratta del giardino attraverso il quale si giunge alla stanza del tè, una casetta nella quale si svolge la vera e propria cerimonia. A assunto l'aspetto di un vero e proprio luogo di culto, nel quale ogni elemento è necessario alla preparazione spirituale che precede e segue la cerimonia. È caratterizzato, oltre che dalla presenza delle vasche per la purificazione e di piante e fiori dai colori tenui e dalle forme morbide, anche dalla presenza di un sentiero in pietra, lungo il quale si camminava prima di giungere alla casa del tè, lasciandosi alle spalle il mondo esterno.
  • RojiVariante più recente del giardino del tè, limitata alla presenza del sentiero e di piante sempreverdi e piccoli arbusti che conducono alla casa del tè, oltre che ai piccoli manufatti decorativi (vasche e lanterne). È anche detto "giardino rugiadoso" per l'usanza di bagnare il sentiero in pietra prima della visita degli ospiti.  
  • KaresansuiÈ il giardino secco nato tra i monaci buddisti per favorire la meditazione zen. A differenza degli altri giardini, qui il verde è limitatissimo, se non del tutto assente. Si caratterizza, infatti, per la presenza di un vasto strato di ghiaia delimitata da cordoli di pietre, sul quale vengono posizionate alcune rocce naturali non lavorate.

Giardino zen

(Il giardino Karesansui del tempio Ryoanji) 

A prescindere dalle tipologie di giardino e dalla presenza di alcuni elementi fissi, come si sarà notato le combinazioni possibili sono pressoché infinite, purché tutti gli elementi che si utilizzino siano coerenti con il risultato paesaggistico che si vuole ottenere, e purché ogni elemento si armonizzi in modo equilibrato al contesto generale del giardino e dell'abitazione. 

[1] Paola Di Felice, L'universo nel recinto. I fondamenti dell'arte dei giardini e dell'estetica tradizionale giapponese, Leo S. Olschki, 2012

Per saperne di più si consiglia la lettura di:

-G.L. Enny, Come creare raffinati giardini giapponesi, Il Castello, 2010
-Edward S. Morse, La casa giapponese, Bur, 1994 (ed. or. 1885)
-Paola Di Felice, L'universo nel recinto. I fondamenti dell'arte dei giardini e dell'estetica tradizionale giapponese, Leo S. Olschki, 2012

Autore

Dott.ssa Serena Casu

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