Desert House: la casa mimetizzata al deserto californiano

Realizzata dall'architetto Ken Kellog, la Desert House è un meraviglioso esempio di architettura organica, ovvero di un'abitazione mimetizzata all'ambiente circostante. Curata fin nei minimi dettagli, risulta particolare persino nei componenti di arredo realizzati su misura.


Costruita nel grembo di una montagna rocciosa nel deserto della California, non lontana dallo splendido Joshua Tree National Park, la Desert House è la testimonianza più evidente della cosiddetta "architettura organica" e soprattutto della concretizzazione del concetto di mimesi ambientale.

Quando si parla di architettura organica ci si riferisce a una specifica branca del settore, in cui viene incoraggiata l'armonia tra l'uomo e la natura, ovvero la creazione di strutture nelle quali vi sia l'integrazione tra gli elementi architettonici e strutturali (l'edificio e gli arredi) e l'ambiente circostante. Dunque, ciò che si ottiene è un'abitazione fusa alla natura, uno spazio dove interno ed esterno divengono un tutt'uno.

La Desert House vista dall'alto

(Una bella inquadratura dall'alto della casa)

I punti salienti di questa corrente di pensiero riguardano, in particolare, la realizzazione di zone in cui l'aria e la luce devono essere presenti quasi in egual misura, avvolgendo ogni angolo. L'idea di libertà, inoltre, deve permeare ogni progetto e in relazione ad essa le stanze smettono di essere luoghi chiusi. Le finestre devono ricorrere ovunque, al fine di dare vita a una naturale continuità con l'ambiente. La scelta del materiale, infine, va fatta con attenzione e di solito si opta per un'unica materia prima che dovrebbe esprimere la funzione del fabbricato.

La casa è costruita su una montagna rocciosa

(Come si vede nella foto la casa si trova su una montagna rocciosa)

Già a una prima osservazione, la Desert House rientra nei parametri sopracitati. Non a caso, la sua costruzione è stata commissionata dai coniugi Bev e Jay Doolittle all'architetto Ken Kellog, uno dei maggiori esponenti dell'architettura organica. I proprietari, all'inizio degli anni '80, mostrarono al professionista alcune foto del sito e lui si dimostrò subito entusiasta della proposta. Dopotutto, aveva a disposizione un luogo impervio quanto suggestivo, una sfida da vincere e soprattutto carta bianca.

L'ingresso con la scala in pietra

(L'ingresso con la scala in pietra)

"Se ti piace il lavoro di qualcuno, lo lasci fare", ha dichiarato Bev, "Non avevamo di certo intenzione di assumere una persona e di supervisionare ogni passo, ogni sua decisione". E la libertà lasciata a Kellog è visibile nel prodotto finale, nei singoli dettagli della casa che è anche un'opera d'arte, una scultura da ammirare prima fuori e poi dentro, restando letteralmente senza parole.

La terrazza in pietra

(La terrazza in pietra)

La struttura portante è stata completata intorno al 1993 mentre il resto della casa, arredi compresi, è stata ultimata dopo svariati anni, in quanto l'architetto ha voluto realizzare ad hoc persino i componenti di arredo. Di quest'ultimo aspetto si è occupato il suo progettista John Vurgin, un collaboratore di vecchia data. Nulla, quindi, è stato lasciato al caso in questa straordinaria abitazione.

Il soggiorno con la cucina

(Come si nota nell'immagine, nel soggiorno e nella cucina i mobili hanno un taglio particolare)

Analizzando, ora, nel dettaglio gli elementi compositivi della Desert House, vediamo prima di tutto che l'opera sembra poggiata nell'incavo della montagna rocciosa. Il tetto è composto da una serie di falde che ricordano le foglie di una pianta. Visto dall'alto esercita un effetto di mimetizzazione dei pilastri di cemento eretti a sostegno dell'intera casa ed evocanti a loro volta un gruppo di alberi. All'ingresso si accede tramite una ripida scalinata in pietra naturale e il medesimo materiale ricorre nelle stanze, creando un tutt'uno tra le zone all'aperto e quelle al chiuso.

La zona living

(La zona living)

Giocata su diverse altezze, la Desert House ha una serie di finestre collocate in punti strategici, in particolare dove vi sono lacune, spazi vuoti lasciati dalle colonne. La presenza di così tante aperture consente l'ingresso della luce naturale e la corretta circolazione dell'aria.

La camera da letto

(La camera da letto)

Gli spazi interni si configurano come open space delimitati da installazioni in pietra e da mobili dalle forme inusuali, perfettamente armonizzati alla natura della casa. Tavoli, sedie e mensole percorrono il perimetro della struttura. Interessanti sono i lampadari, la cui colorazione ricorda le nervature esterne delle pareti.

La cucina

(La cucina)

Di dimensioni notevoli, misura 4.643 metri quadrati, l'abitazione comprende tre camere e tre bagni e dispone di cascate interne ed esterne, di stagni e addirittura di un centro benessere. L'unica cosa ad essere assente è la piscina. Addirittura la recinzione perimetrale è unica, realizzata appositamente da Vugin con strisce di acciaio lavorato per creare dei bordi frastagliati e irregolari.

Di notte i giochi di luce della casa sono suggestivi

(Di notte i giochi di luce della casa creano uno spettacolo suggestivo)

Dopo aver vissuto tanti anni in questa villa spettacolare, i coniugi, poco tempo fa, hanno deciso di metterla in vendita al costo di 3 milioni di dollari.

Fonti
Greenme
Yatzer
Ifitshipitshere
Newslinq

Foto
Lance Gerber (fonte Yatzer)

Autore

Dott.ssa Elisabetta Rossi

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