Diogene, la casa minimalista prefabbricata di Renzo Piano

Il struttura si basa sulla superficie minima di 3 per 2,5 metri, ed è divisa in tre ambienti di base, ma in maniera molto semplice tutto può essere trasformato per cambiarne l'utilizzo, e quindi ottenere una "stanza trasformabile" da uso notturno a diurno, da un piccolo bagno a una mini cucina accessoriata.


Si chiama Diogene ed è una casa pensata per l'Existenz Minimum, l'edificio più piccolo esistente in commercio. Un'idea alla quale l'architetto Renzo Piano lavorava da molti anni: uno spazio abitativo che contiene un letto, un tavolino e una sedia. Il progetto si basa sulla superficie minima di 3 per 2,5 metri, in pratica "tutto il necessario per vivere sfruttando al massimo ogni spazio e ogni risorsa energetica." Si tratta di un modulo autosufficiente totalmente prefabbricato, con una struttura di un'altezza di 3,5 metri e peso di appena 1,2 tonnellate. La "praticità" è quindi una delle sue caratteristiche essenziali, che ne permettono il trasporto con autocarro o elicottero. La casa è divisa in tre ambienti di base, ma in maniera semplice tutto può essere trasformato per cambiarne l'utilizzo, e quindi si ottiene una stanza trasformabile da uso notturno a diurno, da un piccolo bagno a una mini cucina accessoriata.

I pannelli solari e fotovoltaici producono l'acqua calda

(Tutti gli elementi strutturali della casa)

Un progetto che come ha dichiarato lo stesso Piano nasce dall'esperienza dei progetti di sei barche su cui ha lavorato, dove ogni centimetro è prezioso e l'essenziale deve essere ridotto al minimo. Nonostante la sua apparenza semplice che richiama alla mente il disegno di un bambino, in realtà Diogene ha una sua spiccata complessità sia dal punto di vista materico che impiantistico. L'impianto fotovoltaico, la toilette biologica e i pannelli per la produzione di acqua calda, sono soltanto alcuni degli accorgimenti che rendono questa minicostruzione prefabbricata totalmente indipendente e trasportabile. Sul tetto e sulla base dell'unità ci sono una serie di impianti capaci a garantire l'autosufficienza energetica, invece il posizionamento e passaggio degli impianti è stato condensato nel poco spazio disponibile e tra le intercapedini. I pannelli solari e fotovoltaici producono l'acqua calda e l'elettricità, che viene accumulata in batterie che a loro volta alimentano luci a led, un fornelletto elettrico ed un piccolo frigorifero, mentre una pompa di calore geotermica gestirà l'impianto di riscaldamento. L'acqua piovana è raccolta in delle apposite "vasche" per essere poi filtrata e riutilizzata per la doccia, o anche per l'uso in cucina. La toilette biologica, infine, si utilizza con uno speciale compost senza consumo di acqua.

Si chiama Diogene è una casa pensata per l'Existenz Minimum

(L'esterno di Diogene)

La struttura è solida e resistente, e la sua sopravvivenza è assicurata alle temperature torride ma anche al gelo. Il suo guscio portante si chiama Shelter ed è costruito con elementi di X-lam di cedro. Dall'esterno la casa minima si presenta con una superficie brillante, solida, e capace di resistere agli eventi atmosferici. Tra le due superfici esterne si prevede l'inserimento di uno strato di pannelli super-isolanti a vuoto dallo spessore di dieci centimetri. Le finestre sono a camera doppia.

La costruzione non è stata ancora prodotta per il mercato, e quindi non è in vendita. Attualmente, il prototipo Diogene ha la funzione di sperimentare le qualità di questo nuovo esempio di unità abitativa, e a fare esperienza per quando il progetto entrerà nella fase esecutiva di produzione industriale.

La casa ha ambienti che sono trasformabili a piacimento

(La casa vista dall'interno)

Fonti

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Autore

Dott. Luigi Boccia

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