
Ecohotel Bonapace: tanto relax e certificazioni Arca Platinum
L?Ecohotel Bonapace segue tutta una serie di criteri sia per ridurre le emissioni inquinanti sia per autoprodursi energia verde. Premiato da numerose certificazioni che ne attestano la valità, l?Ecohotel Bonapace è stato, anche e soprattutto, per regalare il maggior confort e relax ai soggiorni dei propri clienti.
L'Ecohotel Bonapace è un ottimo esempio di bioedilizia, il primo in Italia e il secondo al mondo premiato con la Certificazione Passivhaus Institute di Darmstadt. Questo hotel è in grado di ridurre le emissioni dannose nell'atmosfera del ben il 75% ed è stato studiato accuratamente sia per quanto riguarda i materiali che per l'esposizione e naturalmente per fornire al cliente il massimo dell'ospitalità durante il soggiorno.
L'Ecohotel Bonapace si trova a Nago Torbole, sulle sponde del Lago di Garda e numerose sono le qualità che gli hanno permesso di ottenere la certificazione Passivhaus Institute. Oltre a questa, l'hotel vanta anche l'Arca "Platinum" e la KlimaHaus Hotel Gold.
(Ecohotel Bonapace)
L'Ecohotel Bonapace è una struttura a tre livelli, con solarium, terrazza, parcheggi e numerosi servizi interni per la ristorazione ed il relax, gode di una splendida vista sul panorama circostante. La posizione dell'hotel è stata scelta anche perché lontana dal traffico e dal rumore, in maniera tale da garantire agli ospiti un soggiorno rilassante di alta qualità. L'hotel si definisce "eco" per la sua volontà di "non voler determinare nell'ambiente impatti negativi (Eco sostenibilità) a livello d'inquinamento di acque, terreni e aria, massimizzando il comfort degli utenti nella struttura".
(Ecohotel Bonapace_Giardinetti delle camere al piano terra)
Per quanto riguarda la distribuzione interna, l'hotel si sviluppa in tre piani per un totale di 20 stanze da letto doppie, delle quali 4 al piano terra con annesso un giardinetto esterno e 8 per secondo e terzo piano, tutte fornite di balconi e colonne colorate, che ne ravvivano la facciata. Le caratteristiche di relax ed efficienza energetica sono state magistralmente unite in questa struttura per mezzo di numerosi accorgimenti.
Il primo è più evidente è il solarium posto sul tetto che ne sostituisce la copertura. Oltre alla splendida vista e alle qualità benefiche dell'area relax, il solarium si alimenta per mezzo di una centrale termica posta all'interno dello stesso edificio. Questa centrale sfrutta una ventilazione passiva, altrimenti detta meccanica, per il recupero totale del calore e si affianca ad un impianto fotovoltaico della potenza di circa 10 chilowatt. I due impianti sono abbinati a accortezze strutturali, come la coibentazione che crea un involucro termico, e quindi un isolamento, ed elimina la formazione di ponti termici. In più l'isolamento è garantito dall'inserimento in facciata di serramenti con tripli vetri a doppia camera in legno lamellare.
(Ecohotel Bonapace_Solarium sulla copertura)
Questi accorgimenti, la centrale, il fotovoltaico, la coibentazione e i serramenti, contribuiscono notevolmente a rendere l'edificio quasi del tutto indipendente dal punto di vista energetico, infatti il livello delle sue prestazioni è altissimo. Il recupero termico di aggira intorno al 90% e questo significa che non solo non esistono dispersioni di calori ma resta alto anche il livello della qualità dell'aria negli ambienti interni.
Per quanto riguarda la gestione delle acque, la pompa di calore della centrale è stata collegata ad uno scambiatore geotermico direttamente alla falda e questo garantisce il 50% del fabbisogno di acqua potabile dell'intera struttura, mentre l'elettricità è affidata all'impianto fotovoltaico.
Per quanto riguarda i materiali, la struttura portante, partizioni sia verticali che orizzontali, sono state costruite con legno lamellare, precisamente con tecnologia X-Lam e pacchetti realizzati a secco con materiali di riciclo. Attenti studi garantiscono alla struttura sia una resistenza al fuoco che ai movimenti tellurici che un elevato isolamento acustico fra le camere.

Autore
Dott.ssa Chiarina Tagliaferri