I materiali in bioedilizia

Quando di parla di materiali in bioedilizia bisogna considerare tre parametri fondamentali: : i processi produttivi energicamente efficienti, la mancata produzione di emissioni nocive, la lunga durata e l?alto grado di riciclabilità.


La biodegradabilità è quella proprietà che alcuni materiali hanno di essere decomposti in natura. Questi materiali sono principalmente sostanze organiche o alcuni composti chimici che, al contrario delle materie plastiche, non posseggono molecole di ossigeno, idrogeno e soprattutto carbonio, che per la loro composizione e combinazione sono troppo complessi per essere decomposti in natura. Al contrario, le sostanze biodegradabili vengono smaltite direttamente dai batteri in prodotti semplici, che ne estraggono gli enzimi e vengono assorbiti dal terreno. Questa caratteristica fa si che ci sia un naturale equilibrio.

Tre parametri fondamentali permettono di riconoscere i materiali biodegradabili classificabili come sostenibili, ovvero: i processi produttivi energicamente efficienti, la mancata produzione di emissioni nocive, la lunga durata e l'alto grado di riciclabilità.

Costruzione in paglia

(Costruzione in paglia)

Il primo parametro, comunque, di un materiale di questo tipo è la sua presenza in natura in quantità soddisfacenti per rispondere alle esigenze dell'edilizia senza che si vada a creare una situazione di dislivello, ne senso che ad esempio il legno è considerato in primis un materiale sostenibile perché, per quanto possa essere alto il suo utilizzo, c'è sempre la possibilità di ricreare nuovamente e naturalmente la sua fonte di origine.

Questo implica anche un'altra caratterista, ovvero quella proprietà di essere lavorati il meno possibile per poter soddisfare i criteri di un prodotto finale. I materiali biodegradabili devono quindi, ultimata la loro preparazione, rispondere al soddisfacimento del comfort ambientale da vari punti di vista, come per quanto riguarda i parametri termici, acustici, di qualità dell'aria e elettromagnetici. Di conseguenza, quando il loro utilizzo viene impiegato in edilizia, le materie di questo tipo devono anche avere determinate qualità, quali: coibentazione (tecnica di isolamento fra le superfici esterne di due materiali differenti, in modo da garantire sia l'isolamento acustico che quello termico, impedendo scambi di calore e vibrazioni) e igroscopicità (in grado, cioè di assorbire l'acqua presente nell'ambiente circostante ed esempi tipici fanno riferimento alla carta come al biodiesel).

Padiglione con interno in sughero_Serprentine Gallery_Londra

(Padiglione con interno in sughero_Serprentine Gallery_Londra)

Per quanto riguarda, invece, il processo di produzione, questo deve puntare su elementi ben precisi in grado di aumentare il livello di riciclabilità del prodotto al termine del suo ciclo di vita. L'intero ciclo deve anche limitare il più possibile le emissioni di sostanze nocive nell'atmosfera, specialmente di anidride carbonica che provoca l'insorgenza di contaminazioni ambientali tossiche. In questo caso, quindi, si deve cercare di ridurre il più possibile i costi di produzione generali e quelli di manutenzione del prodotto finito, oltre ad ammortizzare nel più breve tempo possibile i costi di istallazione.

Questa considerazione è valida anche per i materiali non riciclabili, che possono essere considerati sostenibili dal momento in cui rispettano questi parametri del ciclo di produzione. Anche per quanto riguarda la progettazione stessa di un edificio, il percorso è molto simile.

Infatti, l'utilizzo di materiali biodegradabili e rispettosi dell'ambiente dev'essere previsto nella progettazione soprattutto in fase preliminare e non solamente durante l'esecutivo.

Quindi, se si vuole fare una piccola lista di materiali che appartengono a questa tipologia si possono annoverare innanzitutto il legno, il sughero, la fibra di cellulosa, i laterizi, il calcestruzzo e l'argilla espansa e i blocchi cassero in legno cemento, ma ancora la pietra naturale, il calcestruzzo magro (ovvero senza l'aggiunta di additivi), pietra arenaria calcarea, mattoni di paglia, pannelli sia di legno specialmente truciolato che di gesso e, infine, fibre naturali, come di cocco, nylon o lana di pecora, e silicati espansi e di cellulosa.

Mattoni colorati in argilla espansa

(Mattoni colorati in argilla espansa) 

 Fibra di cellulosa per coibentazione

(Fibra di cellulosa per coibentazione)

Per classificare un materiale come sostenibile esistono delle certificazioni che attestano quali caratteristiche deve avere un determinato materiale e ne verificano sia l'effettiva applicabilità che i parametri stessi. Il Sistema Italiano di Certificazione in Bioedilizia nasce dagli accordi siglati fra ICEA (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale) e ANAB (Associazione Nazionale di Architettura Bioecologica). Questo ha il ruolo di "sviluppano metodi e processi di produzione dei materiali dell'edilizia, e più in generale dell'abitare, compatibili con l'ambiente, la salute dell'uomo e con il contesto socio-culturale nel quale vengono utilizzati"

Autore

Dott.ssa Chiarina Tagliaferri

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