Soe Ker Tie Haus, per i bambini una Casa delle Farfalle

Soe Ker Tie Haus, la Casa delle Farfalle. Il progetto nasce da una recente iniziativa dell?ONU che vuole dare la possibilità ai bambini orfani un tetto sopra la testa e una protezione sicura, oltre che al gioco e alla nutrizione.


Un ottimo esempio di integrazione fra la cultura locale e l'edilizia può essere rappresentato da un piccolo villaggio chiamato Noh Bo, al confine tra la Thailandia e la Birmania. Qui sono state costruite una serie di piccole abitazioni per proteggere ed aiutare i rifugiati, soprattutto i bambini della zona.

Il piccolo villaggio nel villaggio è stato chiamato Soe Ker Tie Haus, ovvero la Casa delle Farfalle, a causa della sua configurazione, e il gruppo di architetti che si è occupato del progetto è il TYIN Tegnestue Arkitekter. Il progetto nasce da una recente iniziativa dell'ONU che vuole dare la possibilità ai bambini orfani un tetto sopra la testa e una protezione sicura, oltre che al gioco e alla nutrizione.

https://www.youtube.com/user/TYINtegnestue/videos

Soe Ker Tie Haus_Casa delle Farfalle_Noh Boh_TYIN Tegnestue Arkitekter

(Soe Ker Tie Haus_Casa delle Farfalle_Noh Boh_TYIN Tegnestue Arkitekter)

La storia di questo piccolo villaggio e di tutta la zona in generale è stata tormentata per anni da sessant'anni di guerra in Birmania, fino a che, nel 2006 è stato costruito un orfanotrofio. Questa è stata la prima dimostrazione di interesse da parte dell'ONU grazie alla missione umanitaria e diplomatica del norvegese Ole Jorgen Edna.

La Soe Ker Tie Haus è, quindi, un piccolo villaggio in grado di ospitare una sessantina di persone. Il villaggio si configura come una serie di elementi modulari, piccoli ma confortevoli, posti l'uno di fianco all'altro ma con i giusti spazi per i percorsi. Queste case prefabbricate sono state realizzate utilizzando unicamente il bambù.

Soe Ker Tie Haus_Casa delle Farfalle_Noh Boh_TYIN Tegnestue Arkitekter

(Soe Ker Tie Haus_Casa delle Farfalle_Noh Boh_TYIN Tegnestue Arkitekter)

Soe Ker Tie Haus_Casa delle Farfalle_Noh Boh_TYIN Tegnestue Arkitekter

Da qui, infatti, gli architetti hanno cercato una stretta collaborazione con le maestranze locali e le risorse per il materiale perché le singole unità sono composte da semplici pareti in steli si bambù intrecciati a mano. La struttura, grazie all'intreccio, si dimostra comunque essere particolarmente resistente alle sollecitazione e comunque viene utilizzata in modo profuso anche nelle abitazioni locali.

La particolarità di queste case è il tetto che ha conferito a tutto l'isolato il nome di Casa delle Farfalle. L'unità abitativa vera e propria ha una pianta rettangolare e uno sviluppo in altezza molto regolare ma viene tagliata dal piano del tetto inclinato, di dimensioni di molto superiori alla pianta. La scelta del tetto inclinato corrisponde ad una migliore ventilazione naturale interna, non essendoci ovviamente sistemi di condizionamento per poter far fronte al clima molto caldo della zona.

Soe Ker Tie Haus_Casa delle Farfalle_Noh Boh_TYIN Tegnestue Arkitekter

(Soe Ker Tie Haus_Casa delle Farfalle_Noh Boh_TYIN Tegnestue Arkitekter)

Un'altra accortezza è stata applicata, ovvero la pavimentazione è rialzata da terra per mezzo di particolari blocchi di basamento, costituiti da vecchi pneumatici riempiti di calcestruzzo. Questo sistema serve ad evitare l'insorgere di muffe e limitare la penetrazione dell'umidità all'interno.

Queste casette sono molto confortevoli all'interno, strutturato in due piani di altezza abbastanza bassa più un piccolo soppalco. La pianta interna è completamente libera e i materiali usati sono tutti naturali.

Per la costruzione di questo villaggio si sono impiegati sei mesi, durante i quali, gli architetti hanno collaborato a stretto contatto con le maestranze locali e i residenti.

Soe Ker Tie Haus_Casa delle Farfalle_Noh Boh_TYIN Tegnestue Arkitekter

(Soe Ker Tie Haus_Casa delle Farfalle_Noh Boh_TYIN Tegnestue Arkitekter)

L'obbiettivo della Soe Ker Tie Haus era quello, oltre che di utilizzare il bambù, una risorsa naturale della quale la zona è ricca, di mantenere vive le tradizioni locali, da qui infatti la scelta degli intrecci, e di cercare di aiutare i bambini.

Autore

Dott.ssa Chiarina Tagliaferri

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