Port au Prince, ad Haiti un esempio di architettura vernacolare

Il progetto comprende una serie di unità abitative che hanno uno sviluppo in altezza, utilizzano materiali naturali e originari della zona e si ispirano a forme estremamente organiche. Il risultato finale è una grande semplicità che va ad inserirsi nella cultura locale.


Il progetto di social housing di St Val Architects pensato per la baia di Port au Prince ad Haiti rientra in quella che viene chiamata architettura vernacolare.

Progetto di social housign a Port au Prince_Haiti_St Val Architects Studio

(Progetto di social housign a Port au Prince_Haiti_St Val Architects Studio)

Con questa dicitura si indica una metodologia di progettazione che raccoglie tutta quella serie di esperienze, positive e negative, legate ad un luogo per poi coniugarle in maniera propria ed originale, senza, però, cambiarne le radici. Questa è soprattutto una corrente di pensiero che vuole accogliere nell'architettura tutto quello che un determinato luogo propone, come, ad esempio, la cultura del popolo e le abitudini della società, ma anche le risorse disponibili, la propria storia, le tecnologie e le competenze.

Molto spesso le tradizioni di un luogo e di un popolo vengono abbandonate e soppiantate in vista delle varie novità storiche e questo processo è iniziato in architettura all'inizio del XX secolo. Il progetto per Port au Prince è, però, un'eccezione alla regola.

Il progetto comprende una serie di unità abitative che hanno uno sviluppo in altezza, utilizzano materiali naturali e originari della zona e si ispirano a forme estremamente organiche. Il risultato finale è una grande semplicità che va ad inserirsi nella cultura locale. Si tratta di edifici multipiano, delle torri a pianta circolare che vanno a rastremarsi in prossimità della copertura che è piana. Sono edifici individuali e isolati ma che facilmente si prestano ad una semplice pianificazione territoriale come elementi puntiformi.

Progetto di social housign a Port au Prince_Haiti_St Val Architects Studio_Vista dell'interno

(Progetto di social housign a Port au Prince_Haiti_St Val Architects Studio_Vista dell'interno)

L'interno invece presenta ambienti di grandi dimensioni, ampiamente illuminati e i piani sono collegati fra di loro per mezzo di scale. Anche in questo caso il materiale predominante è il bambù.

La scelta di una tale forma da parte degli architetti è molto semplice. Il St Val Architects Studio si ispira al tradizione locale della fabbricazione in cestini a forma di bozzolo. Anche la struttura e la tecnica costruttiva richiamano questa visione, perché la pelle esterna degli edifici lascia a vista un'intelaiatura di fibre vegetali intervallata da costoloni verticali dello stesso materiale. Come spiegano gli architetti, "E 'un'architettura che segmenti di spazio e che traduce bene il carattere transitorio di questi habitat".

Progetto di social housign a Port au Prince_Haiti_St Val Architects Studio_Dettagli tecnici

(Progetto di social housign a Port au Prince_Haiti_St Val Architects Studio_Dettagli tecnici)

Progetto di social housign a Port au Prince_Haiti_St Val Architects Studio_Dettagli tecnici

Il materiale utilizzato è il bambù per la maggior parte e questo è un chiaro esempio di come con un materiale tanto flessibile si possano creare strutture altamente resistenti e tecnologiche.

Oltre alla tradizione del vimini, è molto chiaro il riferimento al totem, elemento sacro per alcune religioni e che diventa un vero e proprio specchio della cultura di Haiti. La scelta invece di sviluppare queste unità abitative in altezza ha come motivazione di evitare lo sfruttamento intensivo del suolo. Il territorio soffre molto di una speculazione edilizia orizzontale che ha causato zone congestione da piccole e disordinate abitazioni.

Progetto di social housign a Port au Prince_Haiti_St Val Architects Studio

(Progetto di social housign a Port au Prince_Haiti_St Val Architects Studio)

Nel 2010 il territorio di Haiti è stato colpito da un violento terremoto di magnitudo 7, seguito da numerose repliche di scosse di assestamento. Questo fenomeno ha causato innumerevoli morti e l'intervento di grandi organizzazioni internazionali. Tutta la zona colpita ha visto gravemente danneggiati i propri territori e le proprie abitazioni. Un progetto come quello del St Val Architects Studio potrebbe essere una soluzione anche per calamità naturali come questa, perché la tecnica costruttiva adottata nel progetto potrebbe sicuramente rispondere meglio in queste situazioni.

Il complesso del progetto risponde anche all'esigenza di una tipologia di architettura verde, ovvero con un basso impatto ambientale grazie all'utilizzo di materiali naturali e maestranze e risorse locali.

Autore

Dott.ssa Chiarina Tagliaferri

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