Self Sustained Module: moduli prefabbricati per ogni esigenza

I Self Sustained Module sono moduli prefabbricati, progettati dallo studio Cannata Fernandes Architect, pronti all'uso e adatti a qualsiasi tipo di esigenza e a ogni luogo. Case chiavi in mano che possono rappresentare un valido aiuto anche nelle situazioni di emergenza derivate da catastrofi naturali.


Piccoli, pratici, efficienti e trasportabili ovunque. Sono queste le peculiarità dei moduli costruiti dallo studio Cannata Fernandes Architect, appartenenti all'innovativo progetto Self Sustained Module, prefabbricati pensati appositamente per rispondere alle esigenze più diverse. Fornire uno spogliatoio sulla spiaggia, una casa ai turisti all'interno di luoghi naturalistici, un'abitazione di emergenza alle persone colpite da disastri naturali come terremoti e inondazioni.

I Self Sustained Module sono, dunque, dei veri e propri edifici portatili, costruiti direttamente in fabbrica e trasportati, una volta pronti, nei siti interessati. Ideali, non solo per offrire alla gente un riparo temporaneo, ma anche per ovviare all'inconveniente di non poter realizzare alcun tipo di struttura permanente in quelle zone caratterizzate da un terreno particolarmente accidentato e impossibile da "domare" e nelle regioni e paesi economicamente svantaggiati.

Self Sustained Module (Uno dei Self Sustained Module adibito a ufficio) 

Questi prefabbricati possono essere integrati ad un'infrastruttura esistente oppure possono essere impiegati da soli, in totale indipendenza. La loro progettazione, come detto poco sopra, avviene in azienda, dove vengono costruiti con tutto il necessario, a partire dalle fondamenta built-in, ovvero inserite nel modulo e parti non amovibili dello stesso. In aggiunta, hanno un sistema idrico e fognario e un impianto elettrico.

Self Sustained Module (Altro esempio di un modulo usato come negozio)

La loro dimensione consta di una superficie di 27 metri quadri, con 3,00 m per 9,00 m di lunghezza, una grandezza che rende le singole unità adatte per essere portate in camion o addirittura in elicottero. La forma è rettangolare e organizzata in spazi ben definiti. Ogni modulo, infatti, presenta una piccola cucina dotata di tutte le comodità e gli elettrodomestici, un bagno, un letto, un divano a muro, sedie e un tavolino.

L'interno di un modulo(L'interno di un modulo)

I Self Sustained Module hanno un cuore sostenibile, non solo per il legno usato nella realizzazione della struttura portante ma anche per gli impianti preposti a sfruttare le energie pulite che li rendono energeticamente autosufficienti. Un aspetto fondamentale se pensiamo alla possibilità di utilizzare le unità in posti colpiti da catastrofi naturali, dove il più delle volte vi è l'interruzione dell'energia elettrica.

Un altro interno del modulo(Un altro interno di un modulo)

Scendendo nel dettaglio, i prefabbricati hanno un proprio sistema fognario, preposto al drenaggio e all'aspirazione dell'acqua, un serbatoio per lo stoccaggio dell'acqua dolce di 500 litri, un impianto per il riscaldamento e il raffrescamento adeguato sia per le zone fredde che per quelle calde e, cosa più importante, sono dotati di venti pannelli fotovoltaici, associati a un set di batterie solari, in grado di raccogliere l'energia prodotta e destinata ad essere rilasciata in situazioni di emergenza o quando occorre. La durata di queste ultime e degli altri sistemi di raccolta è di tre giorni.

La cucina(La cucina)

Il risultato finale sono edifici pronti all'uso, studiati per essere riprodotti all'infinito, capaci di adattarsi a ogni terreno e condizione atmosferica e, soprattutto, pensati per piegarsi a ogni richiesta e a ogni genere di esigenza. Non solo abitazioni, dunque, ma anche uffici temporanei, rifugi, osservatori, caffetterie, negozi, distaccamenti per le unità di emergenza, quali vigili del fuoco e polizia.

Fase della costruzione del modulo(Fase della costruzione del modulo)

Cannata Fernandes Architect

Lo studio di architetti Cannata&Fernandes è stato istituito nel lontano 2000, ma i due professionisti, Fatima Fernandes e Michele Cannatà lavorano insieme dal 1984. Le loro attività si sono snodate tra il Portogallo e l'Italia e nel 1999 sono diventati responsabili del coordinamento degli eventi architettonici, organizzati nell'ambito della manifestazione di Exponor "Concreta". Nel 2003, invece, gli è stata affidata la gestione dell'ASA, il dipartimento di architettura. I loro lavori sono stati presentati in svariate mostre, tra le quali ricordiamo la Biennale di Venezia del 1996.

Self Sustained Module (L'ingresso del modulo)

Lo studio si occupa, nello specifico, della pianificazione e progettazione urbanistica, di progetti di ingegneria e grafica. Inoltre, gli architetti sono impegnati in ambito scolastico ed editoriale: scrivono libri e realizzano seminari di architettura in contesti internazionali. Molte università li hanno invitati a tenere lezioni nei propri atenei.

 

Fonti
Architettura ecosostenibile
Cannata&Fernandes

 

Foto
Cannata&Fernandes

Autore

Dott.ssa Elisabetta Rossi

Visualizza l'elenco dei principali articoli