L'abitazione a Roma: Domus, insulae e villae

Se per l'epoca monarchica si hanno scarse notizie, in età repubblicana e imperiale a Roma si hanno tre tipologie di abitazione: la domus, le insulae e le villae.


Scarse notizie si hanno in merito alle abitazioni romane di epoca monarchica. Per i periodi successivi, repubblicano e imperiale, le documentazioni sono invece più numerose. Senza addentrarci troppo nei particolari, in linea di massima le abitazioni romane possono essere suddivise in tre categorie principali: domus, insulae e villae.

Domus - Abitazioni riservate alle famiglie patrizie, composte in genere da un unico piano e strutturate attorno a due corpi centrali: l'atrium (cortile aperto) e il peristylium (giardinetto). L'atrium è un locale centrale quadrato o rettangolare che presenta un'ampia apertura sul soffitto (impluvium), alla quale corrisponde sul pavimento una grande vasca (compluvium) che serve a raccogliere l'acqua piovana. Attorno all'atrium sono dislocate le altre stanze, ognuna delle quali ha un'unica funzione: il tablinum era la stanza principale di soggiorno utilizzata come sala di rappresentanza; i cubiculua servivano solo come camere da letto; gli alea, la cui funzione è incerta. Attraversando un corridoio (andron), si accede alla seconda parte della domus, il peristylium, un giardinetto circondato da portici e decorato con colonne, piante, statue e fontane. Intorno al peristylium si aprono altri ambienti: il triclinium, cioè la sala da pranzo, altri cubicula, la cucina, il bagno e le latrine.

planimetria domus romana

(Fonte immagine: Da Parlandosparlando.com - planimetria di una domus romana)

Insulae – Case date in affitto alla piccola e media borghesia e al proletariato. Si tratta di grandi palazzi alti dai tre ai sei piani, dislocati lungo un intero isolato. In epoca augustea il limite in altezza era stato fissato in 60 piedi (circa 20 metri), ma con l'incremento della popolazione le insulae diventarono anche più alte. La costruzione di questo tipo di abitazioni era molto lucrosa. Gli imprenditori edili approfittavano della loro condizione privilegiata per realizzare strutture spesso deboli e suddivise in stanze sempre più piccole, in ognuna delle quali viveva un'intera famiglia. Se talvolta piccola borghesia e proletariato condividono la stessa insula (abitando, tuttavia, in piani diversi e con diverse condizioni: in abitazioni a più stanze e ben illuminate i primi, in stanzette spesso buie e senza areazione i secondi) [1], ben presto le due classi cominciano a vivere in strutture e condizioni diverse e vengono a crearsi insulae per la borghesia, strutture decenti fornite di acqua e servizi, e insulae per il proletariato, dalle condizioni fatiscenti e senza alcun tipo di servizio.

Insula dell'Ara Coeli Roma

(Fonte Immagine - Da Thegrandtour.it - Resti dell'Insula dell'Ara Coeli a Roma)

Villae – Alla fine del periodo repubblicano, al di fuori della città cominciano a sorgere le villae, bellissime case di campagna utilizzate come centri di aziende agricole e luogo di riposo e di svago dalle classi più abbienti. In genere sono costituite da un insieme di edifici, ognuno dei quali è adibito ad una funzione: abitazione, locali di rappresentanza, fienili, granai, giardini e - soprattutto in età imperiale – luoghi di svago come terme, biblioteche, teatri, ippodromi e così via. L'abitazione del proprietario, dove alloggiano i padroni e i loro ospiti, di solito è distaccata dal complesso e costituisce un edificio a parte. [2]

villa del Vergigno

(Ricostruzione grafica della Villa romana del Vergigno, ad opera del Museo Montelupo - da Museomontelupo.it)

[1] Mario Coppa, Piccola storia dell'urbanistica. Abitazione e habitat, UTET, Torino, 1990

[2] Giuliana Bandinelli, Piccola storia dell'abitazione in Europa, in La Ricerca. Enciclopedia monografica Loescher, Loescher Editore, Torino, 1965

Autore

Dott.ssa Serena Casu

A cura della Dott.ssa Serena Casu

Appassionata e attenta conoscitrice di tematiche ambientali, modalità costruttive alternative ed eco-compatibili, sistemi di costruzione ecologica e metodi alternativi per la produzione di energia.

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