Case ipogee contemporanee: ecosostenibilità e risparmio energetico in stile 'hobbit'

Parzialmente costruite sotto terra, le case ipogee rappresentano un eccezionale modello di edilizia ecosostenibile: realizzate rispettando il naturale andamento del paesaggio circostante e con un impatto ambientale minimo, garantiscono un elevato risparmio di risorse, grazie alla riduzione dei consumi energetici resa possibile dalla loro collocazione sotterranea. Una fonte d'ispirazione anche per molti progettisti che hanno trasformato queste bizzarre abitazioni in dei veri e propri gioielli di architettura contemporanea.


Gli appassionati del genere fantasy penseranno che sia solo una moda ispirata ai libri di Tolkien. In realtà, se nell'aspetto queste originali costruzioni ricordano le bizzarre abitazioni degli 'hobbit', i 'mezzuomini' creati dall'immaginario dello scrittore inglese, la loro realizzazione si ispira invece a concetti molto più concreti, quali ecosostenibilità, ecologia e risparmio energetico

(Le case degli hobbit in Nuova Zelanda, realizzate per i film tratti dai romanzi 'Il Signore degli anelli' e 'Lo Hobbit' dello scrittore inglese J.R.R. Tolkien)

Parliamo delle 'earth houses' letteralmente 'case di terra', anche se più tecnicamente vengono definite 'case ipogee', ossia 'sotterranee', in virtù della loro caratteristica dell'essere quasi totalmente inserite nel terreno. Concepite per non alterare il naturale andamento del paesaggio in cui vengono costruite, le case ipogee rappresentano un eccezionale modello di architettura ecologica e di edilizia ecosostenibile: la loro particolare collocazione sotto terra, infatti, consente un elevato risparmio in termini di risorse e consumi energetici, garantendo dunque un minimo impatto ambientale e dando origine ad un rapporto tra uomo e natura molto più armonioso.

Oltre ad avere il vantaggio di risultare praticamente inattaccabili dall'azione dell'inquinamento e degli agenti atmosferici, le case ipogee permettono di ridurre i consumi energetici fino al 50% rispetto ad un'abitazione tradizionale, grazie all'isolamento termico offerto dal terreno: fresche d'estate e calde d'inverno, non sono sottoposte a dispersioni né ad infiltrazioni. Il calore e l'umidità vengono trattenute dalla terra che le avvolge e la presenza di vegetazione con cui spesso vengono ricoperti i tetti di queste abitazioni garantisce un'ulteriore funzione protettiva e isolante

(Villa Vals, realizzata alle pendici delle Alpi Svizzere, è un esempio di architettura ipogea ecosostenibile)

La fase costruttiva

Per la realizzazione delle case ipogee possono essere impiegate due tecniche costruttive: 

 1. prefabbricazione: vengono inseriti dei moduli prefabbricati all'interno del sito, che viene isolato e successivamente ricoperto di terra; 

 2. calcestruzzo: le pareti vengono realizzate attraverso l'uso di reti metalliche modellate in base al progetto, su cui viene spruzzato uno strato di calcestruzzo dall'interno. 

Le pareti interne delle case ipogee vengono poi ricoperte da uno strato di intonaco argilloso e verniciate con tinte a calce naturale, procedimento che consente di mantenere negli ambienti della casa un perfetto tasso di umidità e dunque un maggior isolamento termico. 

(Tecnica costruttiva di una casa ipogea tramite stampaggio ad iniezione su reti metalliche: il calcestruzzo viene spruzzato a proiezione dall'interno)

E' proprio la fase progettuale e costruttiva quella che rappresenta forse lo 'svantaggio' maggiore di questo tipo di abitazioni: ogni aspetto deve essere minuziosamente calcolato e pianificato, perché una volta ricoperte di terra sarà praticamente impossibile apportare modifiche alla struttura. Questo comporta una fase di progettazione più lunga e delicata rispetto alle case tradizionali, con il conseguente allungamento dei tempi di cantiere e un maggior dispendio economico.

D'altra parte, però, il vantaggio risulterà evidente nel lungo termine: oltre ad avere la possibilità, in fase progettuale, di modellare gli interni in base alle singole esigenze, le spese iniziali saranno ammortizzate nel tempo proprio grazie alla riduzione del fabbisogno energetico che questo genere di abitazioni comportano. 

Ipogee e contemporanee

Ha fatto il giro del web la storia di una coppia di giovani gallesi che, impossibilitati a sostenere le spese per un mutuo, hanno deciso di costruirsi una casa da soli, utilizzando materiali naturali e di recupero e con un minimo dispendio economico. E' nata così la 'Low Impact Woodland Home', un'abitazione totalmente immersa nel verde, parzialmente interrata e a basso impatto ambientale. 

(La 'Low Impact Woodland Home' realizzata in Galles con una spesa di appena 4mila euro)

Se di case ipogee esistono tracce risalenti sin dall'antichità, il pioniere dell'architettura ipogea contemporanea è stato Peter Vetsch, che ha progettato e realizzato una quarantina di abitazioni 'sotterranee' principalmente in Svizzera ma anche in altre parti del mondo. Contrario alla costruzione di 'scatole' da appoggiare al suolo, Vetsch ha voluto dar vita ad un nuovo concetto di edilizia, dove è l'uomo a doversi adattare alla natura e non viceversa. Una visione ecologica e rispettosa dell'ambiente che ha portato alla realizzazione di affascinanti e originali complessi residenziali di case quasi totalmente 'nascoste' nella terra, perfettamente integrate con il paesaggio naturale e non invasive. 

(Complesso residenziale 'Lattenstrasse', realizzato dall'architetto Peter Vetsch a Dietikon, in Svizzera)

Anche gli interni di queste abitazioni rispecchiano l'armonia tra uomo e natura: dovendo modellarsi all'ambiente in cui vengono inserite, gli arredamenti delle case ipogee mettono al bando spigoli, angoli e linee rette, sostituiti da superfici sinuose e stondate.

(L'interno di una casa ipogea progettata da Peter Vetsch: linee morbide e sinuose ispirate alla natura)

Autore

Dott.ssa Elisa Di Mattia

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