Earthbag: metodo per costruire con terra, legno ed argilla
E' possibile edificare una struttura bella e resistente ad un costo decisamente basso e senza l'utilizzo di nessuna manodopera specializzata.
LA NASCITA
La tecnica earthbag (in italiano "sacchi di sabbia") chiamata anche Superadobe, è nata nel 1984 per mano di Nader Khalili, un architetto, scrittore ed umanitario nato a Teheran ma naturalizzato americano. La scoperta della nuova tecnica di costruzione avvenne grazie alle richieste pervenute della National Aeronautics and Space Administration (NASA), la quale cercava metodi nuovi e semplici che utilizzassero materiali innovativi nell'ambito dell'edilizia, ma di facile reperibilità, per costruire strutture sul territorio lunare e marziano. Nader Khalili propose la sua tecnica anche all' Organizzazione delle Nazioni Unite per farne uso al fine di trovare rimedio alle pessime condizioni umane del terzo mondo per il quale è ora possibile la costruzione di abitazioni tramite materiali naturali reperibili ovunque e a costi ridotti. In fine nel 1991 l'architetto iraniano fonda il California Institute of Earth Art and Architecture (Cal-Terra), un ente pubblico senza scopo di luco avente lo scopo di divulgare la tecnica di costruzione che, secondo molti, potrebbe rivoluzionare la qualità della vita di molte persone povere, e che si basa sugli elementi naturali esistenti in natura (terra, acqua, fuoco, aria) e sulle tecniche classiche dell'architettura quali le volte, gli archi, le cupole ed in generale le geometrie regolari.
(Un edificio in costruzione ad Haiti dopo l'emergenza che ha colpito la comunità locale)
LA TECNICA
Secondo l' UN Habitat, il programma d'abitazione delle Nazioni Unite, si prevede che almeno 1,9 miliardi di abitanti si aggiungeranno a quelli già presenti oggi entro i prossimi 20 anni. Nel contesto odierno in cui è protagonista una forte crisi abitativa, questo sistema di costruzione nasce dalla convinzione che il diritto fondamentale dell'uomo all'abitazione sia irrinunciabile, ed è particolarmente rispettoso delle risorse naturali ed energetiche allo scopo di contrastare la deforestazione, l'inquinamento ed il riscaldamento globale.
In particolare la tecnica prevede che dei tubi o sacchi di tessuto siano riempiti di terra cruda pressata, fango ed argilla, tutti elementi facilmente reperibili nel luogo dove si vuole costruire l'edificio, e che vengano successivamente posti uno sopra all'altro per erigere i muri. Una volta essiccati i sacchi diventano estremamente solidi e si può pensare di integrare la tecnica earthbag con l'inserimento di alcuni elementi strutturali in legno. Una casa costruita con questa tecnica non prevede l'impiego di manodopera specializzata e presenta un costo inferiore ai 300 euro al metro quadro.
(Una casa in costruzione con metodo earthbag)
ESEMPIO
A Nakuru, In Kenya dopo solo 8 settimane dall'inizio dei lavori effettuati da un team inglese di architetti, i quali fanno parte di un'organizzazione umanitaria senza scopo di lucro fondata nel 2008, e che ha per obbiettivo quello di portare aiuti nell'ambito delle costruzioni ai più bisognosi, aiutati da studenti di rappresentanza delle scuole del Regno Unito e dalla popolazione locale, è stato costruito un orfanotrofio, colorato e molto bello, chiamato St. Jerome's Centre. La struttura è stata costruita con terra e legno, ma soprattutto con l'argilla presente sul posto e ricavata dagli scavi per la costruzione delle fondamenta. L'edificio è rivestito di legno riciclato e la terra ha l' utilissima caratteristica di accumulare calore di giorno e rilasciarlo la notte così da rappresentare un naturale sistema di riscaldamento.
(Edificio circolare in costruzione dalla comunità locale)
Autore
Emiliano Salamone