Wikihouse 4.0: la casa che si stampa

Disegnare, costruire e abitare, il tutto in meno di una settimana. Con costi contenuti e nessuna necessità di conoscenze edilizie, Wikihouse è il progetto che rende reale la casa che si stampa.


Si chiama Wikihouse 4.0, è la casa del futuro e non si costruisce, ma si stampa! Forse la notizia non vi sarà nuova, in effetti in un precedente articolo da noi pubblicato vi avevamo già narrato della stampa 3d in campo edile ma ora, però, vogliamo ritornare a parlare dell'argomento perché la casa fatta di materiale stampato è ora, finalmente, realtà.

Wikihouse 4.0 è un interessante progetto opensource prevalentemente rivolto ai mercati emergenti, ma che tenta di affermarsi anche sul mercato dei paesi sviluppati. La casa "stampata" è stata presentata qualche giorno fa al London Designer Festival 2014, nella capitale britannica. Composta da due piani che raggiungono il volume di 68 metri quadrati, la casa presentata all'evento è composta da pannelli in legno su cui sono stati stampati i componenti da assemblare.

La graziosa casetta è sorta a pochi passi dal British Museum e per costruirla sono stati necessari otto giorni in tutto e pochi volontari. Si perché la casa del futuro è così semplice da creare che non richiede squadre di operai e tecnici specializzati, ma c'è semplicemente bisogno di pochi aiutanti, almeno due come indicato sul sito del progetto, anche se sono alle prime armi nel campo dell'edilizia.

Ognuno può creare la propria casa da stampare, per farlo bisogna creare il proprio modello sul sito di Wikihouse attraverso il tools di google chiamato ScketchUp, a detta dei creatori il modo più semplice e intuitivo di farlo, oppure acquistare quelli già disponibili, e poi procedere alla stampa attraverso il CNC su fogli di qualsiasi materiale. A questo punto non ci resta che assemblare la nostra casetta, un giorno di lavoro secondo quanto indicato sul sito ufficiale del progetto.

La casa, tuttavia, non è completata perché va rifinita con isolanti, impianti elettrici e idraulici prima di poter effettivamente rendere l'abitazione abitabile. L'intero costo dell'operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 62 mila euro e può essere considerata come un'importante alternativa alle costruzioni tradizionali che richiedono tempo e denaro per poter essere portate a termine.

Con Wikihouse 4.0 si vuole dimostrare che le nuove tecnologie possono permettere di abbattere confini di una realtà ancora troppo rigida e legata a mezzi produttivi tradizionali. «Quello che stiamo cercando di fare con questa installazione» ha spiegato Alastair Parvin co-progettista del progetto Wikihouse «è stimolare l'immaginazione della gente su come la tecnologia può ora permettere quasi a chiunque di costruirsi la propria casa su misura, senza la necessità di competenze di costruzione convenzionali».

Tra i punti di forza del progetto vi è il fatto che la Wikihouse può essere assemblata, smontata e assemblata nuovamente per essere trasportata e spostata in un luogo nuovo, ben più semplice di un faticoso e costosissimo trasloco!

Fogli di progettazione per la stampa della Wikihouse

(Fogli di stampa)

Scherzi a parte, questo progetto porta l'edilizia in una nuova possibile era dove la costruzione delle case avviene in brevissimo tempo e senza richiedere squadre numerose di progettisti, capocantieri, carpentieri e muratori specializzati.

Il costo contenuto e la velocità di assemblamento ha fatto esaltare molti che hanno affermato che grazie alla Wikihouse si può dare un'alternativa, sebbene non assoluta, alla crisi del settore immobiliare che sta colpendo gran parte del globo. Ma sarà effettivamente così? E soprattutto, un tipo di progettazione del genere, quali spese porterà all'edilizia?

Il futuro appare chiaro, la casa diverrà sempre più qualcosa di personale, tanto che non saranno più necessarie persone che si frapporranno tra la casa stessa e il proprietario. Le abitazioni, dunque, saranno veramente un riflesso della persona che l'ha creata e che, magari, potrà sentirela sua grazie al fatto che ha seguito l'intera trafila partendo dall'apice con la progettazione. 

Autore

Dott. Giovanni Rispo

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