Che cos'è il comfort termico?

Cosa si intende per comfort termico (o comfort termoigrometrico) e quali sono i fattori che determinano condizioni ottimali per il benessere dell'individuo all'interno di un edificio.


Più volte in questa guida i nostri lettori si sono imbattuti nell'espressione "comfort termico"(o comfort termoigrometrico) utilizzata in riferimento ad una serie di condizioni che contribuiscono a determinare una percezione di benessere all'interno di un edificio. Sembra dunque opportuno spiegare con maggiore precisione a cosa ci si riferisce quando si parla di comfort termico, osservando quali sono i fattori che contribuiscono a determinarlo. 

L'uomo e l'ambiente

Innanzitutto prima di parlare più approfonditamente del comfort termico è bene specificare che per la sua determinazione intervengono sia fattori personali che fattori ambientali. La percezione di benessere che ciascun essere umano prova in un ambiente chiuso sarà il frutto di una relazione tra parametri oggettivi e parametri soggettivi, e dipenderà non solo dalla temperatura dell'aria o dal livello di umidità, ma anche dalla costituzione fisica di ciascuno, dal sesso, dall'età, dall'attività fisica svolta, dal livello di adattabilità personale e così via. È quindi chiaro che la percezione di benessere non sarà mai uguale per tutti, ma varierà a seconda delle condizioni specifiche di ciascun essere umano. Per questo motivo, quando si parla di comfort termico di un edificio (o, in generale, di un ambiente chiuso) ci si riferisce a quelle condizioni climatiche e ambientali che, in relazione all'attività principale svolta all'interno dell'edificio, provocano sensazioni di benessere nella gran parte delle persone. Sono considerate accettabili quelle condizioni che soddisfano almeno l'80% della popolazione.
Avendo ben chiara questa premessa, passiamo ora a spiegare quali sono i fattori che contribuiscono alla determinazione del comfort termico.

Il comfort termico

Il comfort termico, o comfort termoigrometrico, è quella condizione per cui chi si trova all'interno di un edificio vi percepisce una sensazione di benessere e non sente il bisogno di modificarne le condizioni climatiche o di compiere azioni volontarie e involontarie per mantenere la propria temperatura corporea costantemente intorno ai 37° (coprirsi, scoprirsi, accendere termosifoni o condizionatore, sudare, tremare ecc). 

Tali sensazioni di benessere termico sono determinate sia dalla temperatura che dall'umidità dell'aria, oltre che dalla temperatura delle superfici (pareti, pavimento e solaio) e dalla velocità dell'aria. Per avere parametri ottimali di benessere termico, la somma tra la temperatura dell'aria e quella delle pareti deve essere uguale o simile alla temperatura corporea media dell'essere umano (circa 37°), e l'umidità relativa deve essere compresa tra il 30 e il 70%. Fino a due-tre gradi di differenza le condizioni di comfort termoigrometrico sono considerate ottimali. Entro i 5 gradi di differenza sono considerate accettabili. Quanto più alta è la temperatura delle superfici, tanto più bassa dovrà essere quella dell'aria e viceversa. Riportiamo uno schema elaborato da U.Wienke nel suo Dizionario dell'edilizia bioecologica alla voce "Comfort termico":

(Temperatura dell'aria)
12    14    16   18    20    22    24  °C
------------------------------------------
25    23    21   19    17    15    13  °C
(Temperatura della parete)                   [1]   

Ovviamente ciò deve essere garantito sia in estate che in inverno, e vi saranno delle differenze in base al tipo di attività che si svolge all'interno dell'edificio. In una casa oppure in un ufficio si considera ottimale una temperatura interna invernale intorno ai 20°, mentre in luoghi dove l'attività fisica è superiore (ad esempio una fabbrica), la temperatura dell'aria può essere più bassa. 

Secondo la normativa UNI EN ISO 7730, che stabilisce i parametri per il comfort termico interno, in inverno si hanno condizioni di benessere quando la temperatura interna è compresa tra 20 e 24 gradi, mentre in estate si avranno condizioni di benessere con una temperatura interna compresa tra 23 e 26 gradi. In entrambi i casi l'umidità relativa dovrà essere compresa fra il 30 e il 70%

Basta il comfort termico per determinare il benessere abitativo?

La risposta è ovviamente negativa. Le condizioni di benessere di un individuo all'interno di un edificio (un'abitazione, ma anche un ufficio, una palestra, una fabbrica, una scuola e così via), dipendono non solo dalla temperatura e dall'umidità dell'aria, ma anche da fattori quali la salubrità degli ambienti, la presenza o meno di fumi o sostanze inquinanti, la tipologia di illuminazione naturale o artificiale, nonché la presenza o meno di rumori molesti. In generale buoni livelli di comfort termico, comfort acustico e comfort luminoso, uniti alla presenza di ambienti salubri e non inquinati, costituiscono ciò che si definisce "comfort ambientale". 


[1] U. Wienke, Dizionario dell'edilizia bioecologica, DEI, 1999

Autore

Dott.ssa Serena Casu

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