Il pacchetto di isolamento per un tetto in legno
Per la realizzazione di un tetto in legno è necessario prendere in considerazione non solo gli elementi strutturali, ma anche il cosiddetto pacchetto di isolamento, composto da piano di appoggio, elementi di tenuta all'aria e isolante vero e proprio.
La copertura di un edificio ha, sostanzialmente, il duplice scopo di proteggere dal freddo e di essere una delle vie di accesso per il calore. Per questo motivo, grande attenzione deve essere riservata non solo agli aspetti prettamente strutturali (cioè alla scelta del legname più adatto in base alle esigenze, alla capacità di carico, alla maggiore linearità possibile della conformazione geometrica della struttura e così via), ma anche a quello che comunemente viene definito "pacchetto di isolamento", cioè a tutti quegli elementi che consentono di ottenere un buon isolamento della copertura. Le scelte possibili in questo settore possono essere di diverso tipo, a seconda delle condizioni ambientali e delle finalità che ci si prefigge.
Con pacchetto di isolamento ci si riferisce generalmente ai seguenti elementi costruttivi, per ciascuno dei quali esistono diverse opzioni possibili:
- Piano di appoggio;
- Elementi di tenuta all'aria;
- Isolamento vero e proprio
PIANO DI APPOGGIO
Il piano di appoggio è quella struttura sulla quale viene fissato lo strato di isolamento, necessario in tutte le coperture in legno. A seconda delle necessità contingenti, si potrà scegliere tra diverse tipologie di piani di appoggio. Le più comuni sono di tre tipi:
Tavolato in legno: è di gran lunga quello più utilizzato. In genere ha spessore pari a 2-3 centimetri e solitamente il fissaggio avviene adoperando semplicemente chiodi e viti. Questa tipologia di piano di appoggio ha il vantaggio di essere molto leggero, offrendo quindi buone prestazioni strutturali e antisismiche, e – in conseguenza della sua leggerezza – di essere anche economico. Per contro, non risulta particolarmente adatto sul piano delle prestazioni termiche estive, a meno che la sua installazione non sia accompagnata dall'utilizzo di isolanti particolarmente prestanti sotto tale aspetto.
Pianelle: A differenza del tavolato in legno, la soluzione a pianelle offre prestazioni termiche estive particolarmente elevate. La sua realizzazione prevede, rispetto al tavolato, un'ulteriore orditura e una gettata di fissaggio per le pianelle, sopra la quale viene posizionato lo strato di isolamento. Se le prestazioni termiche risultano buone, per contro, questa soluzione comporta un incremento dei carichi e quindi un peggioramento delle prestazioni antisismiche.
Pannelli: Si tratta di una soluzione concettualmente simile a quella in tavolato. Le prestazioni, tuttavia, varieranno in relazione alla tipologia di materiale utilizzata. I più comuni sono in legno mineralizzato con anima di rinforzo interna oppure in legno compensato. [1]
ELEMENTI DI TENUTA ALL'ARIA
Una volta posizionato il piano di appoggio, prima di passare alla posa dell'isolante, è necessario prendere in considerazione il rischio di fuoriuscita dell'aria dagli ambienti interni, detto comunemente tenuta all'aria. Questo rischio è praticamente assente nel caso in cui si sia scelto di adottare un piano di appoggio a pianelle, poiché il getto di fissaggio sovrastante garantisce già di per sé la tenuta all'aria. Particolari accorgimenti, invece, possono essere necessari per gli altri tipi di piani d'appoggio, quelli in tavolato o a pannelli, per i quali si può provvedere a stendere un telo di tenuta all'aria tra il piano d'appoggio e lo strato di isolante.
ISOLANTE
Una volta che si è provveduto all'installazione del piano d'appoggio e degli elementi di tenuta all'aria, è possibile passare alla posa dell'isolante. Anche lo strato di isolamento può essere di diversi tipi in relazione alle esigenze e alle soluzioni tecnico-architettoniche che si intende realizzare.
Quando si sceglie il tipo di isolante da adottare, sarà bene tenere conto della necessità di mantenere sotto controllo il passaggio dell'umidità – cioè del vapore - dall'interno dell'edificio all'esterno attraverso lo strato di isolamento. Se l'isolante ha una bassa resistenza alla diffusione del vapore, sarà opportuno provvedere al posizionamento di un apposito telo posizionato sulla parte interna (cioè quella calda). Questo telo potrà essere di due tipi, a seconda che si voglia ridurre o limitare la diffusione di vapore. Nel primo caso, per la semplice riduzione, verrà utilizzato il cosiddetto freno a vapore. Nel secondo caso, invece, si parlerà di barriera a vapore. Se l'isolante utilizzato è altamente traspirante, in genere viene utilizzato il freno a vapore, che consente un passaggio limitato di umidità, la quale, però, dovrà essere smaltita verso l'esterno, quindi è bene che la parte fredda dell'isolante non contempli la presenza di chiusure impermeabili (come intonaci o vernici non traspiranti). Se, al contrario, l'isolante ha un alto grado di resistenza alla diffusione del vapore, di solito si utilizzano – sempre sulla parte calda dell'isolante – le barriere a vapore, oppure dei freni molto resistenti, per evitare che il vapore rimanga intrappolato sotto l'isolante causando eccessi di umidità e di condensa.
La scelta dell'isolante dovrà, inoltre, tenere conto della presenza o meno di una camera di ventilazione e, quindi, bisognerà scegliere l'isolamento più adatto in relazione alla volontà o meno di realizzare un tetto ventilato. Parleremo nella sezione apposita delle due tipologie di tetto, ventilati o non ventilati. Per il momento basti sapere che nel caso di tetti ventilati sarà necessario utilizzare isolanti altamente traspiranti. Nel caso opposto (se si decide, cioè, di realizzare un tetto non ventilato), si potrà optare per strati di isolamento in vetro cellulare o in sughero.
[1] A.P. Merlo, A. Cetrone, S. Fogliani, R. Salvato, La casa e il tetto in legno. Prefabbricazione – Ristrutturazione – Isolamento, Dario Flaccovio Editore, 2011
Autore
Dott.ssa Serena Casu