
Le fondazioni in un edificio in legno
Tutte le strutture prefabbricate in legno, di qualsiasi tipo esse siano, devono essere ancorate su una piastra di fondazione in cemento armato. Vediamo quali sono le soluzioni che permettono un corretto isolamento delle fondazioni.
Le strutture prefabbricate in legno, di qualsiasi tipo esse siano, hanno bisogno di essere ancorate su una platea (o piastra) di fondazione, cioè su una struttura di spessore variante tra i 40 e i 100 centimetri realizzata in calcestruzzo armato, la cui funzione è quella di trasmettere il peso di tutto l'edificio al terreno. A differenza delle case tradizionali in muratura, che sono realizzate interamente in cantiere, gli edifici prefabbricati giungono in cantiere già semi-pronte, con le pareti finite complete di infissi, cartongessi, cappotti e predisposizioni impiantistiche. Per questo motivo, prima di provvedere al montaggio delle pareti, è necessario verificare l'orizzontalità del solaio e correggere eventuali dislivelli presenti. In più, è opportuno adoperare alcune protezioni necessarie ad isolare il bordo superiore della platea di fondazione. [1]
Il legno, infatti, assorbe facilmente l'acqua ed è, inoltre, un materiale biodegradabile. Proprio per queste sue caratteristiche, è necessario che il giunto fondazione-parete sia ben isolato e rispondente all'esigenza primaria di protezione dall'umidità di risalita. A questo proposito si possono adottare alcuni accorgimenti. Innanzitutto, se c'è la possibilità di farlo, è si può realizzare intorno all'edificio un marciapiede provvisto di canale di scolo per le acque. In questo caso, la struttura in legno sarà posizionata in modo soprelevato di alcune decine di centimetri rispetto al piano esterno del marciapiede.
In secondo luogo, lungo tutto il perimetro dell'edificio e in corrispondenza dei divisori interni si deve utilizzare, al di sotto della parete, una guaina di materiale totalmente impermeabile. Questo consente di bloccare la risalita dell'umidità e serve anche ad evitare il contatto diretto tra il legno delle pareti e il cemento delle fondazioni, veicolo di freddo e umidità. Per quanto concerne le strutture realizzate secondo i criteri della bioedilizia, questo è in genere uno dei pochi materiali sintetici utilizzati, anche se talvolta viene sostituito con la più naturale ed ecologica guaina di caucciù. Il distacco tra fondazione e pavimento, invece, viene effettuato di solito utilizzando un isolante sfuso .
Se si prevede di realizzare un piano interrato o seminterrato (un garage, ad esempio), questo servirà anche a garantire un'adeguata ventilazione e a mantenere asciutto il piano d'appoggio della costruzione in legno. Se, invece, questi locali non sono presenti e si prevede di far partire l'edificio direttamente da terra, allora sarà opportuno realizzare una piattaforma mediante una fondazione ventilata. Si possono, ad esempio, utilizzare i cosiddetti "casseri a perdere", cioè elementi a cupoletta che permettono il passaggio dell'aria e, quindi, lo smaltimento verso l'esterno sia dell'umidità di risalita, sia degli eventuali gas radon presenti.
Per evitare infiltrazioni nelle zone in cui è frequente l'accumulo di neve, è possibile provvedere a rialzare di circa 30-40 centimetri il piano di calpestio interno rispetto a quello esterno. Se invece la costruzione si trova in luoghi nei quali non vi è pericolo di accumulo di neve, questo accorgimento – che presenta qualche inestetismo – può essere evitato, ma si deve provvedere comunque ad una perfetta impermeabilizzazione dell'attacco a terra, utilizzando prodotti appositi come nastri adesivi, guaine liquide e così via.
Nel caso di isolamento esterno a cappotto – presente in quasi tutte le strutture in legno – è necessario, inoltre, prendere ulteriori accorgimenti per la posa dell'isolante, riferiti in modo particolare ai primi 30-40 centimetri a partire da terra. È questa, infatti, la porzione di edificio maggiormente colpita dal rimbalzo delle gocce di pioggia, nonché la parte maggiormente soggetta all'usura dell'intonaco esterno. In questa particolare sezione dell'edificio, anche laddove vengono utilizzati nel resto della struttura pannelli isolanti in fibra di legno, è opportuno adoperare pannelli in polistirene estruso (XPS), onde evitare possibili infiltrazioni in caso di lesione dell'intonaco. Lo stesso accorgimento verrà adoperato nella ripresa del cappotto al di sopra dei balconi e degli attacchi con falda (ad esempio per le tettoie). [2]
[1] caseprefabbricate.blogspot.com/2011/09/le-fondazioni-delle-case-prefabbricate.html
[2] A.P. Merlo, A. Cetrone, S. Fogliani, R. Salvato, La casa e il tetto in legno. Prefabbricazione – Ristrutturazione – Isolamento, Dario Flaccovio Editore, 2011

Autore
Dott.ssa Serena Casu