'Casa per tutti', un concorso internazionale per sensibilizzare i progettisti sul tema del terremoto
I moduli abitativi presentati al concorso dovevano essere in grado di rispondere a situazioni di emergenza ed eventi imprevedibili, inoltre dovevano essere in grado di inserirsi all'interno di realtà urbane e metropolitane. Il progetto ha avuto un grandissimo successo sia per il numero di partecipanti che per le soluzioni finali presentate a giudizio.
"Casa per tutti" è un concorso internazionale che aveva uno scopo molto importante, ovvero proporre una serie di progetti alternativi e abbordabili per tutti coloro che sono stati vittime di calamità naturali.
I moduli abitativi presentati dovevano essere in grado di rispondere a situazioni di emergenza ed eventi imprevedibili, inoltre dovevano essere in grado di inserirsi all'interno di realtà urbane e metropolitane. Il progetto ha avuto un grandissimo successo sia per il numero di partecipanti che per le soluzioni finali presentate a giudizio. I partecipanti sono stati esattamente 321, con la caratteristica di avere un'età inferiore ai 40 ed essere in possesso di una laurea in ingegneria, architettura o design. Il totale dei progetti ammonta a 130 da ben 25 nazioni di provenienza.
Il concorso, in base a questi dati, è risultato molto vario ed eterogeneo, con proposte anche differenti fra di loro, e fra le intenzioni maggiormente dimostrate l'idea di non precarietà è stata sicuramente una delle più diffuse.
Il concorso, oltre al gran numero dei partecipanti, ha visto anche numerosi sponsor e promotori. In particolare, l'evento è stato lanciato dalla Fondazione Triennale di Milano, con il patrocinio particolare del Politecnico di Milano. I due responsabili principali sono stati Raffaele Pugliese (per quanto riguarda le iniziative della fondazione) e Fulvio Irace (responsabile scientifico del settore architettura).
(Casa per tutti, progetto vincitore)
Il modello della casa vincitrice è stato esposto in mostra e riprodotto in scala reale, 1 a 1. In totale ci sono state 8 menzioni speciali mentre il primo premio è andato a Piero Barbanti e Luca Tontini. Il progetto vincitore ha come requisiti fondamentali la modularità, l'economicità e la flessibilità.
Si tratta, infatti, di un'abitazione modulare e flessibile che, in base alle necessità, può "crescere". Il modulo base è di piccole dimensioni, razionale e geometrico. La necessità del numero di abitanti che deve ospitare la casa è il parametro grazie al quale questa può ingrandirsi. L'abitazione viene costruita interamente in legno lamellare montato a secco e per questo diventa economica ed ecologica.
Questo progetto, inoltre risponde molto bene agli altri requisiti richiesti, ovvero: grande originalità e qualità della proposta, coerenza (con il tema e la proposta progettuale del concorso) e fattibilità tecnica ed economica (sia in termini di necessità che di adattabilità di relazione con i paesaggi circostanti, che possano essere questi naturali o urbani)
(Situazione di emergenza terremoto)
Sicuramente degni di nota anche gli altri progetti, il concorso ha visto una grande sensibilizzazione del pubblico e dei professionisti su temi tanto delicati. Un tema come l'emergenza abitativa in periodi di grande crisi è, infatti, molto difficile da affrontare e gestire.
In una situazione come quella di un terremoto, oltre alla paura e all'ansia per la natura stessa dell'evento, la probabilità che si possano rilevare danni alle strutture è proporzionata all'entità del terremoto stesso e molti sono stati i casi in cui c'è stata la necessità di controlli o evacuazioni.
Un intervento tempestivo per ristabilire la normalità è di fondamentale importanza ma molto più importante è proporre al cittadino colpito soluzioni efficaci ed efficienti, come, appunto, abitazioni sostitutive.
Autore
Dott.ssa Chiarina Tagliaferri