Floating City: isole prefabbricate in risposta alla sovraurbanizzazione
Per limitare gli effetti negativi del sovraffollamento urbano, uno studio di architettura britannico ha ideato un modello di 'Floating City', una metropoli prefabbricata costruita in mezzo all'oceano energeticamente autosufficiente e sostenibile dal punto di vista ambientale. Un progetto visionario e futuristico ma che potrebbe diventare presto realtà: entro il prossimo anno è infatti prevista la realizzazione di un primo prototipo in scala ridotta di città 'galleggiante'.
Un progetto futuristico, a metà tra Waterworld e Atlantide, con l'obiettivo di ridurre gli effetti negativi del sovraffollamento urbano e di limitare la presenza di cemento sulla superficie terrestre, più utilmente sfruttabile per ospitare aree destinate al verde e all'agricoltura. È quanto prospettato dal team dell'AT Design Office, studio di architettura britannico con sede anche in Asia, che, su commissione della ditta di costruzioni cinese CCCC (China Communications Construction Company), ha immaginato e progettato un modello di ‘Floating City', una città galleggiante prefabbricata autosufficiente e totalmente ecosostenibile costruita in mezzo all'oceano.
(Il progetto della 'Floating City' - fonte: www.atdesignoffice.com)
Un progetto visionario e pioneristico, ma che poggia saldamente le radici nel mondo reale: per l'ideazione della Floating City, infatti, i progettisti si sono ispirati alla stessa tecnologia utilizzata per il ponte lungo 31 km che la CCCC sta costruendo per collegare le città di Hong Kong, Macao e Zhuhai e, sebbene la realizzazione del progetto possa sembrare un'impresa a dir poco utopica, la prima città galleggiante potrebbe invece vedere la luce prima di quanto ci si immagini. Il colosso di investimenti cinese China Transport Investment Co. starebbe infatti vagliando attentamente il progetto allo scopo di realizzare entro il prossimo anno un primo prototipo in scala ridotta di Floating City: il mito della città perduta di Atlantide potrebbe dunque diventare presto realtà.
(La vita 'sommersa' immaginata nel progetto della 'Floating City' - fonte: www.atdesignoffice.com)
Metropoli oceaniche prefabbricate
Per l'ideazione della 'Floating City' i progettisti dell'AT Design Office hanno tratto spunto dal ponte della CCCC in cui è presente un tunnel sottomarino lungo 150 metri destinato ad ospitare box prefabbricati in calcestruzzo. Secondo quanto prospettato dal progetto del team di AT Design Office, infatti, le città galleggianti ispirate a questo modello sarebbero composte da moduli esagonali e triangolari prefabbricati collegati e assemblati tra loro in modo da formare vere e proprie isole artificiali.
La vita su queste metropoli oceaniche si svolgerebbe sia all'esterno, sulla superficie galleggiante, che sott'acqua, dove è prevista una serie di tunnel subacquei in grado di collegare le Floating City alla terraferma e dotate di vere e proprie strade, con tanto di carreggiate e marciapiedi. Il modello proposto nel progetto ha un'estensione di circa 10 chilometri quadrati in cui trovano spazio giardini verticali, hotel, centri per l'intrattenimento e un'arena destinata ad ospitare eventi ed incontri sportivi. Le Floating City presenterebbero dunque le infrastrutture tipiche di una grande città, come zone residenziali, commerciali e di svago, con l'obiettivo di farne anche un polo di attrazione turistica, grazie alla presenza di collegamenti marittimi con la terraferma.
(Il progetto prevede di dotare le 'Floating City' di numerose aree verdi - fonte: www.atdesignoffice.com)
Città ecosostenibili e autosufficienti
Oltre a voler essere una risposta al fenomeno del sovraffollamento urbano, la Floating City si propone come un modello di città autosufficiente e virtuosa dal punto di vista dell'impatto ambientale. Secondo quanto contenuto nel progetto, infatti, sia sulla superficie che nella parte sommersa delle città galleggianti sono previste, oltre a numerose aree verdi, anche aziende agricole e centri di smaltimento rifiuti, così da garantire la completa autosufficienza dei residenti sia per la produzione di cibo che per lo smaltimento, il tutto nella massima sostenibilità.
Le città ispirate a questo modello sarebbero inoltre dotate di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, così da abbattere gli sprechi energetici e le emissioni inquinanti. A garantire l'ecosostenibilità delle Floating City, anche l'utilizzo di mezzi di trasporto pubblici a zero emissioni e automobili elettriche, totalmente ecologiche.
Autore
Dott.ssa Elisa Di Mattia