Il condominio produttivo

Il condominio diventa il luogo più vivibile della terra. L'autosostentamento alimentare ed energetico permettono agli abitanti di vivere in un nuovo modo, più green e comunitario. I progettisti dello studio 2A+P/A uniscono le strategie architettoniche con le energie rinnovabili.


All'interno dello studio 2A+P/A, Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo hanno progettato il Condominio Produttivo, un esempio di come questa tipologia di abitazione, può essere molto più che un rapporto (più o meno pacifico) tra vicini di casa. Da Yona Friedman a James Wines, l'utopia delle megastrutture costruite intorno alle esigenze dell'uomo e dell'ambiente, con i due italiani, finalmente, diventa realtà.
La banalità del condominio di periferia viene ribaltata per promuovere un tipo di abitazione che richiama l'esperienza del cohousing.

Esempio di cohousing

I servizi comuni, come i negozi, i laboratori, i locali, ma anche le micro industrie e l'artigianato vengono abbinate insieme, in un unico spazio, al fine di promuovere l'ottimizzazione delle risorse energetiche. Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo ci prospettano una nuova visione della città, la loro alternativa idea sull'evoluzione futura dei luoghi in cui viviamo, il modello abitativo odierno si scardina per dare vita ad una «perfetta integrazione tra collettività, alta densità e natura».

LA STRUTTURA: MEGLIO ABBONDARE CON GLI SPAZI COMUNI

Il cemento armato prefabbricato costituirà l'infrastruttura di sostegno delle corti disposti ad un'altezza media di 6 metri in modo tale da far penetrare la luce naturale all'interno del «corpo di fabbrica profondo 15 metri». Le abitazioni, «costruite con balloon frame di profili in alluminio sagomati a freddo e montati a secco» (di facile gestione, manutenzione e reciclabilità), saranno disposte, in forma singola o duplex, su due livelli per ogni piano della corte. Gli interpiani saranno dedicati ai luoghi comuni e dotati di giardini, serre e spazi verdi, in grado di fornire un habitat a misura d'uomo.

Esempio di cohousing

(Progetto di cohousing)

Il piano terra sarà dedicato ai servizi, sia per i residenti, sia per svariate attivita, come la lavanderia, living room, deposito biciclette, utensileria, locali per il compostaggio.
Ogni corte è dotata, inoltre, di un'area dedicata alla coltura di ortaggi, di un campo da gioco polifunzionale e di spazi per bambini.
Il progetto, in cooperazione con Greenville (società milanese di ingegneria per l'ambiente), prevede, inoltre, lo sviluppo di piattaforme abitative dotate di una struttura flessibile che consenta modifiche alle abitazioni (ad esempio alla densità di popolamento) per mezzo di  unità prefabbricate.

UN SISTEMA ARCHITETTONICO CHE OTTIMIZZA LA PRODUZIONE DELL'ENERGIA RINNOVABILE

Un nuovo modo di abitare e vivere la città, dunque. Un sistema di autoproduzione sia alimentare che energetico, grazie alla presenza di aree di supporto alla produzione agricola e volte allo sfruttamento delle energie rinnovabili a km 0. Una struttura attiva capace di ridurre i consumi del suolo e dell'energia, ma al contempo, insieme di abitazioni passive, capaci di innescare i processi necessari all'autosostentamento per mezzo delle fonti rinnovabili di energia.
Le abitazioni e le strutture di servizio verranno costruite rispettando l'ambiente circostante, ma, al contempo, tenendo conto degli accorgimenti tecnologici e delle strategie architettoniche in grado di permettere la riduzione della dispersione termica, ottimizzando, così l'energia derivante dalle fonti rinnovabili. Le istallazioni di mini impianti eolici consentiranno di integrare l'architettura urbana con la grande possibilità di impiegare l'energia del vento per la produzione di energia green e favorire il risparmio economico condominale.
Il Condominio Produttivo costituisce anche un'occasione per sviluppare una strategia di riutilizzo alternativa per le strutture incomplete, come gli edifici industriali oramai in degrado, o i telai in cemento armato abbandonati.

L'IMPORTANZA DEL PROGETTO

Ogni struttura condominiale avrà una dimensione di circa 8.000 metri quadri, ma, secondo uno dei progettisti, Gianfranco Bombaci, «stiamo parlando di una struttura che in termini di realizzazione richiede meno investimenti di un condominio normale, sia per il tipo di costruzione che per i materiali utilizzati. Ma è anche vero che è un'avanguardia e quindi c'è bisogno di imprenditori coraggiosi». Bombacci, inoltre, afferma che il Condominio Produttivo «è un progetto che potrebbe interessare molto il settore pubblico, oltre che privato, perché può essere applicato al social housing e permette dei risparmi rispetto ai modelli attuali. Inoltre, il condominio produttivo si profilerebbe come una soluzione alternativa alla demolizione di strutture abitative».

VIDEO - L'ARCHITETTURA SECONDO GIANFRANCO BOMBACI E MATTEO COSTANZO

Autore

Dott.ssa Sara Tomasello

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